L’ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA-D). OPPORTUNITA’ E CRITICITA’.
La Regione del Veneto, con deliberazione della Giunta Regionale n. 1464 del 27/11/2023 ha disciplinato l’attività fisica adattata (AFA-D).
CHE COS’E’ L’ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA-D)
L’Attività Fisica Adattata (AFA) è un tipo speciale di movimento o sport pensato per persone che hanno difficoltà fisiche, come chi ha disabilità, malattie o gli anziani. Questi programmi di esercizio sono fatti su misura per le necessità di ogni persona. Per creare questi programmi, diversi professionisti della salute, come medici di famiglia, pediatri e specialisti, lavorano insieme. Gli esercizi sono progettati per essere adatti alle capacità e alla salute di chi li fa, che di solito sono persone con malattie croniche sotto controllo o persone con disabilità fisiche. Gli esercizi vengono fatti in gruppo sotto la guida di un istruttore esperto. L’obiettivo è quello di aiutare le persone a essere più attive, sentirsi meglio, migliorare la loro qualità della vita e fare nuove amicizie.
MODALITÀ DI ACCESSO E SOGGETTI PRESCRITTORI
L’accesso ai programmi di Attività Fisica Adattata per la Disabilità (AFA-D) richiede apposita prescrizione rilasciata dal medico specialista competente a seconda della patologia del paziente (NEUROLOGO): il neurologo effettua una valutazione preliminare di tipo clinico e funzionale finalizzata a definire il tipo di attività a cui sottoporre il paziente parkinsoniano. Non può essere ammesso all’AFA-D il malato di parkinson il cui stadio della malattia, secondo la scala Hoehn and Yahr risulti maggiore o uguale a 3.
Nel caso il Neurologo effettui una valutazione positiva, prescrive al parkinsoniano lo svolgimento di AFA-D, informa il medico di base e lo invia alla struttura individuata, tra quelle presenti nel territorio che siano in regola con i requisiti e gli standards di qualità previsti dalla Regione.
LE OPPORTUNITA’
Per informazioni consultare i seguenti link:
L’elenco delle strutture abilitate è consultabile sul sito della regione del veneto e dell’ULSS9 a questo link:
LE CRITICITA’
Le Associazioni Parkinson del Veneto, presa visione della DGS 1464/2923 e nel più ampio spirito di collaborazione, hanno ritenuto opportuno informare la Regione del Veneto su alcune cricità applicative della DGRV 1464 del 27/11/2023.
lE PREDETTE ASSOCIAZIONI hanno in corso attività di “riattivazione motoria” rivolta ai propri iscritti e non, sotto la guida di una figura professionale laureata e specializzata (normalmente fisioterapista). Queste attività sono svolte in locali e spazi aperti concessi prevalentemente dagli enti locali o dalle case di riposo. Com’è noto non esiste una definizione di rango legislativo di “riattivazione motoria”, ma è di norma ritenuto che con tale definizione ci si riferisca al processo attraverso il quale un individuo recupera o riacquisisce la capacità di eseguire movimenti motori dopo un periodo di inattività o dopo un evento che ha compromesso temporaneamente la funzionalità motoria. Questo concetto è spesso utilizzato in contesti medici, riabilitativi o sportivi. Gli interventi riabilitativi mirano a stimolare e rafforzare la funzionalità motoria compromessa per aiutare il paziente a recuperare la massima indipendenza possibile nei movimenti.
Analizzando la Delibera Regionale 1464/2023, si osserva in particolare che con il predetto atto definisce ed approva le linee di indirizzo sulla prescrizione di Attività Fisica Adattata (AFA), comprensiva dell’Attività Fisica Adattata per la Disabilità (AFA-D), e di Esercizio Fisico Strutturato (EFS), come descritti rispettivamente negli Allegati A e B, di cui costituiscono parte integrante e sostanziale. I citati allegati descrivono dettagliatamente i presupposti e le modalità di accesso ai vari percorsi, individuano i medici prescrittori ed i criteri di valutazione a cui questi devono attenersi, identificano i luoghi dove possono essere svolte AFA, AFA-D ed EFS, nonché le professionalità coinvolte nella fase di erogazione del servizio.
Rispetto a tali condizioni, di cui si riconosce e condivide la finalità, necessita però una gradualità di applicazione in quanto:
- Gli enti locali, spesso, concedono locali per l’effettuazione delle attività che non sono stati progettati e realizzati per contenere specificatamente le predette funzioni, ma in genere trattasi di locali polifunzionali o situati nei piani seminterrati degli edifici scolastici. Pertanto, difficilmente i tecnici comunali, sino ad eventuale verifica e/o adeguamento, rilasceranno la necessaria attestazione di idoneità;
- I malati di Parkinson sono per specifica problematica indotta dalla malattia recalcitranti a qualsiasi tipo di iscrizione in registri o diari di attività, come invece richiesto dalla novella normativa;
- I malati di Parkinson hanno un loro neurologo/fisiatra di fiducia o assegnato dai servizi sanitari competenti. Gli specialisti neurologi già creano difficoltà a rilasciare certificati di idoneità per il rinnovo delle patenti; l’aggiunta di tale ulteriore certificazione per tutti i malati di Parkinson pare una condizione non facile da attuare e comunque non in tempi brevi. Inoltre i neurologi potrebbero sostenere il concorso nella valutazione da parte del fisiatra. Infatti nella modulistica afferente la AFA-D viene proposto l’inserimento dei malati di parkinson, parkinsonismi e sindromi extra piramidali con H&Y <3.
- Occorre implementare una ulteriore attività di segreteria con la tenuta di un registro che riporti attività e presenze, oltre ad eventuali problematiche insorte e per effettuare la comunicazione annuale all’ULSS;
- A Verona, per esempio, solo due unità operative su sette sono conformabili e dotate di defibrillatore: pertanto in mancanza di proroga dei termini di adempimento dovranno chiudere 5 centri su sette.
La regione ci ha informato che sta predisponendo la risposta ai chiarimenti richiesti.